ANASSAGORA

NOTE BIOGRAFICHE
Anassagora nacque a Clazomene, sulle coste dell’Asia Minore, nel 496 a.C. Visse in Atene per oltre trent’anni. Morì a Lampsaco nel 428 a.C. Fu maestro e amico di Pericle. Il drammaturgo Euripide lo ebbe come maestro. Fu autore dell’opera “Sulla natura”. Il suo pensiero è in linea con il nuovo approccio del sapere dell’uomo, non più vincolato al mito ma frutto di una ricerca razionale. Fu accusato di empietà perché scandalizzò gli ateniesi affermando che il Sole e gli astri non sono divisibili ma “pietre” infuocate.
IL PENSIERO FILOSOFICO
Anassagora nega il nascere e il perire delle cose del mondo naturale, il quale è costituito da realtà che si compongono e si separano in un divenire incessante. L’unità originaria è data da particelle invisibili, dette semi, di numero infinito e presenti nella costituzione di qualsiasi cosa. Egli afferma il principio della relatività dell’essere costituente l’universo, poiché il minimo e il massimo in assoluto non sono acquisibili, essendo questi determinabili sempre in rapporto a qualcos’altro. All’origine del cosmo c’è un miscuglio definito come intelletto (Nous) o causa intelligente, la quale è separata dalle cose, che a loro volta sono da essa mosse, conosciute e ordinate. La conoscenza si realizza mediante la sensazione dei contrari. L’uomo, a differenza degli animali, conosce perché è capace di usare con intelligenza le informazioni che gli pervengono dal sensibile.
BIOGRAFIA
EMANUELE SEVERINO “LA FILOSOFIA ANTICA” EDIZIONE SUPERSAGGI BUR. e PERONE-FERRETTI-CIANCIO “STORIA DEL PENSIERO FILOSOFICO Vol 1° EDITORE S.E.I.