L’OPPOSIZIONE AD HEGEL: IL PENSIERO DI HERBART E DI FRIES

Amsterdam, 24 novembre 1632 – L'Aia, 21 febbraio 1677, Olanda
 
Per Herbart Johann Friedrich la filosofia è organizzazione dei dati dell’esperienza in concetti, ma ciò non si realizza attraversa l’idealismo, poiché l’Io, il soggetto pensante, è solo una parte della totalità della realtà come ogni altro ente. Il soggetto non è né come una certezza auto-evidente né una garanzia assoluta di validità di conoscenza. La realtà nel suo insieme è anteriore al soggetto il quale è parte di essa. LA realtà è inizialmente conoscibile come semplice apparenza ed essa appare problematica e contraddittoria. Compito del pensiero è superare la problematicità dell’apparenza che si compie con la logica, intesa come logica aristotelica. Per il filosofo Fries Jacob Friedrich l’unica fonte di conoscenza che l’uomo ha a disposizione è la “scienza dell’esperienza psicologica”, che consiste nell’auto-osservazione, nello studio dei fenomeni psichici. Per Fries gli oggetti conosciuti hanno una realtà ed un’esistenza autonoma. Il principio su cui si basa la filosofia di Fries è quello dell’evidenza sia dei fatti psichici che della realtà del mondo esterno, che non viene posta in discussione e che non condiziona l’analisi psicologica.
Bibliografia: PERONE-FERRETTI-CIANCIO “STORIA DEL PENSIERO FILOSOFICO”
INDIETRO